Il coniglio è considerato un ottimo animale da compagnia, ben adattabile, docile, socievole, pulito, di dimensioni contenute, se di varietà nana, semplice da allevare che può superare, se correttamente gestito, gli otto anni di vita. Non è un roditore, come a volte si ritiene, ma un mammifero lagomorfo, simile alle lepri.
È un animale molto amato dai bambini, ma non è un gioco, quindi non va trattato come un pupazzo e non è adatto per i più piccoli che potrebbero, seppure involontariamente, arrecare gravi danni al coniglio stesso, come ferite o fratture. I conigli selvatici sono coloniali e possiedono gerarchie ben definite.
Vivono di solito in gruppi, in tane sotterranee dove trascorrono gran parte della giornata. Alla sera e di mattino presto si muovono per andare alla ricerca di cibo. Per rispettare la natura di questi animali è consigliabile alimentare i conigli da compagnia al mattino e di sera. È normale, pertanto, vederli riposare e dormire durante il giorno distesi sull’addome o sul fianco, con gli arti posteriori allungati all’indietro. Se allevati insieme si evidenziano dei rapporti sociali simili a quelli osservabili in soggetti in libertà: si affezionano l’un l’altro, dormono vicini, si puliscono reciprocamente, comportamenti che sono segno di affetto e di dominanza. I conigli sono territoriali ed anche in cattività possono lottare tra loro provocandosi ferite profonde. Il temperamento dei conigli è fortemente influenzato dalla maturità sessuale che viene raggiunta a 4-5 mesi nella femmina e a 6-8 mesi nel maschio. Gli adulti possono lasciare feci e spruzzare urina ovunque per segnare il territorio ed in particolare la femmina può diventare molto aggressiva e distruttiva. Per questa ragione è consigliabile sterilizzare sia maschi che femmine prima del raggiungimento della maturità sessuale, in modo da ridurre problemi comportamentali, evitare lotte, gravidanze non programmate e patologie, come tumore a carico di utero, ovaie e testicoli. Se si desidera invece ottenere dei piccoli ricordiamo che la gestazione dura circa 30-32 giorni e l’ovulazione è indotta dall’accoppiamento. I piccoli da 4 a 12 per parto nascono inetti, nudi e ciechi, e vengono allattati generalmente una sola volta, raramente due, nell’arco di 24 ore, di notte per pochi minuti, essendo il latte di coniglia particolarmente nutriente. Già dopo 2 settimane dalla nascita, i coniglietti escono dal nido e lo svezzamento si completa a 4-5 settimane. È importante toccare il meno possibile i coniglietti, specialmente subito dopo il parto perché la madre instaura un forte legame olfattivo con i neonati. È fondamentale ricordare che il coniglio è un erbivoro e non un granivoro, cioè non si nutre di semi come a volte si ritiene. Si consiglia di somministrare erbe verdi di campo fresche (non appassite) a temperatura ambientale come trifoglio, cicoria di campo, erba medica, malva, festuca, e sempre del fieno di ottima qualità. In alternativa si potranno utilizzare insalate, cicorie, radicchi, indivia e rucola, insalata romana e basilico. L’apporto proteico dovrà essere di alta qualità e a tale scopo si somministreranno dei pellets (20-40 grammi al dì per un coniglio adulto). Frutti di stagione e verdure come carote, finocchio, cardi, in piccole quantità 2 o 3 volte la settimana. Per evitare l’insorgenza dell’obesità si consiglia di non somministrare alimenti a base di semi, fioccati ed estrusi di cereali, pellets ricchi di cereali e poveri di fibre, carrube, pane secco e biscotti. Dopo l’acquisto si consiglia di portare il giovane coniglio dal medico veterinario per una visita di controllo allo scopo di evidenziare patologie, piuttosto comuni, come la pasteurellosi, le dermatiti parassitarie, la coccidiosi e di impostare nel miglior modo la gestione del lagomorfo e vaccinarlo, se necessario, nei confronti della mixomatosi e della malattia emorragica virale.